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Recensione del concerto dei Silverstein (21.06.2014)

24.06.2014 13:20

Arrivo con largo anticipo assieme alla mia compagna di concerti e ci piazziamo davanti ai cancelli del Live Forum di Assago (MI). Speravamo di trovare già molta gente, e invece c'erano solo un paio di ragazze e ragazzi sparsi in qua e in là, alla ricerca di un briciolo di ombra.

"Va beh, arriveranno dopo!" ho pensato, sperando che i Silverstein non fossero veramente così sottovalutati in Italia. E invece, dopo 5 ore e mezza (e dopo aver passato un po' il tempo nel pomeriggio giocando a briscola con il chitarrista Paul Marc ed il loro roadie Robert Alan, n.d.r.) eravamo sì e no in 30 persone.

Alle 20:30 puntuali vengono aperti i cancelli e riusciamo finalmente ad entrare nel locale. Entro per la prima volta nel Live Forum, mi accaparro la prima fila (e me la tengo ben stretta!) ed alle 21:15 circa, sale sul palco il primo dei due gruppi italiani che hammo avuto l'onore di aprire il concerto dei Silverstein: i Till The Last Breath, una giovane hardcore-metal band bresciana con dei trascorsi non da poco. Hanno infatti condiviso in passato il palco con band come Crossfaith, Hopes Die Last, Bleed From Within, Bury Tomorrow e Upon This Dawning. I Till The Last Breath suonano un paio di pezzi, facendomi conoscere ed apprezzare questa band che (sinceramente) non avevo avuto occasione di ascoltare prima.

Cambio band. Salgono sul palco gli Audrey, band milanese, anche questa fa hardcore. Band molto energica che ha suscitato la mia curiosità (avrei piacere a riprenderli con calma più avanti, magari in un'intervista).opo le due band d'apertura, totalmente all'altezza della band che hanno preceduto, salgono i Silverstein sul palco. I fan, già carichi grazie ai gruppi di spalla, accolgono la band canadese con tutta l'energia e la voce che hanno in corpo, facendogli capire che in Italia sono mancati!

I silverstein decidono di aprire il concerto con un classico dall'album Discovering The Waterfront, Your Sword Vs My Dagger, scatenando poghi sin dalla prima canzone. Continuano con Sacrifice, arrivando poi ad uno dei loro ultimi lavori, Massachusettes. Un attimo di respiro e si riparte con Broken Stars e Vices, due grandi canzoni tratte da un grande album, che è A Shipwreck In The Sand. A seguire, The Ides Of March, giusto per rifare un salto nel loro passato discografico. Si ritorna al presente saltando e pogando con la canzone pilota di This Is How The Wind Shifts, ovvero Stand Amid The Roar e, a seguire, Sound Of The Sun. Arriva il turno di The Artist e Smashed Into Pieces, poi si concedono un'altra breve e meritata pausa, anche perché, se notate, fino ad ora in scaletta ci sono solo canzoni impegnative dal punto di vista energetico ed i Silverstein sembrano non stancarsi più!!

Nel buio sale sul palco Paul Marc da solo, e questo può voler dire una sola cosa: Arrivals dal vivo! Infatti, il chitarrista canta e suona solo soletto il brano dell'ultimo album che lo vede protagonista, precedendo una Departures cantata da Shane e creando un'unica canzone da brivido (personalmente speravo con tutto il cuore che le facessero). Si ritorna poi alle immancabili Call It Karma e Smile In Your Sleep, tanto per restare sulla falsa riga di canzoni medio/tranquille.

Altra brevissima pausa, per poi riprendere con To Live And To Lose, tratta dall'ultimo album (canzone da paura, aggiungo), per poi concludere con la canzone, penso, più conosciuta di questa band metalcore: My Heroine.

Ringraziano e, come d'abitudine, si prestano a stringere le mani alle persone delle prime file, lasciando e lanciando cimeli di cui i loro plettri, le bacchette ed i fogli con la tracklist della serata (plettro e scaletta ce li ha anche la sottoscritta, oltre ad essersi accaparrata una bellissima maglia della band al tavolino del merch, appena arrivata, n.d.r.).

 

Che dire? Concerto fantastico! I Silverstein non si smentiscono veramente mai ed i gruppi di apertura sono veramente stati all'altezza del loro compito.

Sono tornata a casa con la soddisfazione di aver sentito live canzoni che l'altra volta (a Zurigo) non avevo avuto l'occasione di ascoltare, ed ho avuto l'onore di vedere la bandiera fatta da me per la community italiana dei Silverstein (Silverstein { The Drugs Begin To Peak, di cui ne faccio parte assieme alla mia compagna di concerti Liliana, che ne è la fondatrice), tutta la sera sul loro palco. Ma queste sono soddisfazioni personali, e non voglio entrare troppo nel dettaglio.

Dispiaciuta, devo ammettere che ci sono stati dei fattori che mi hanno impedito di dire che questo sia stato un concerto da 10 e lode. Tra questi, la quasi totale assenza di canzoni acustiche (solo Arrivals), un problema con il mocrofono che ha impedito di sentire per bene la voce di Shane (dalle prime file si sentiva abbastanza, ma non so dire dietro come si sentisse) ed il fatto che una band come i Silverstein sia così poco apprezzata/considerata in Italia.

Per il resto, Silverstein fantastici come sempre ed oltre ad essere dei bravissimi musicisti, si sono dimostrati una band umana e veramente riconoscente, che dopo 10 anni di attività trova sempre il tempo dopo lo show (e, quel giorno, anche prima) per scambiare quattro chiacchiere, firmare autografi e fare foto con i loro fans.

 

Sabina